Casa Schumann
Scritto e diretto da Alice Fumero
con Omar Ramero, Dimitri Riccio, e Giulia Brenna
Un amore fra una giovanissima pianista e un aspirante compositore più anziano di lei di nove anni; un amore contrastato da un padre autoritario; un amore fondato sull’arte e sulla musica; un amore che è fonte esclusiva d’ispirazione creativa; un amore costellato da amici fedeli e nemici insidiosi; un amore eterno e tragico. Un amore così, non è forse il perfetto specchio del mito romantico? Non è la risposta a quell’anelito struggente verso l’infinito? Questo è l’amore fra Robert e Clara Schumann. E la loro musica ne è la più alta e sublime testimonianza.
TRAMA
Clara, accanto ad un baule, legge le ultime lettere di Robert, morto già da due anni. Johannes Brahms entra in camera per ricordarle che nell’altra stanza molti ospiti l’attendono per sentirla suonare. Tra gli ospiti vi è anche suo padre, il Maestro Wieck. Inizia così un intreccio di dialoghi fra Clara e Brahms e suo padre che ripercorrerà la vita e la carriera dei coniugi Schumann, le traversie del loro amore ostacolato dal vecchio Wieck, le visioni estetiche del pieno romanticismo fino a ripercorrere gli ultimi anni di follia. Ne uscirà un ritratto famigliare controverso dove l’allora ben più famosa e talentuosa giovane pianista, pupilla di suo padre/padrone, dovrà rinunciare alla sua carriera per lasciare spazio alla genialità e creatività del più anziano marito, la cui musica ai suoi tempi era ancora incompresa. A fare da cornice a questi dialoghi e disperati tentativi di affermazione individuale e professionale da parte di Clara, alcuni istanti di intimità fra Clara e Robert sembrano ritornare alla memoria: pagine di diari e lettere restituiranno la parte più intima del loro sodalizio che fu, prima che d’amore, artistico … e dalle quali si comprende che l’uno senza l’altro forse sarebbero caduti nell’oblio.