Resti di umanità
Prof. Adriano Favole (Università di Torino)
Negli ultimi anni siamo stati testimoni di una crescente attenzione del pensiero antropologico verso la corporeità. Un ripensamento questo teso a considerare il corpo in chiave fenomenologica, ossia in tutti quegli aspetti in cui esso entra nel processo di formazione del sé e del mondo dei soggetti.
E dopo la vita che ne è del corpo?
A partire dalla valutazione dello statuto ontologico ambivalente dei cadaveri, oggetti di soglia sospesi tra l’essere e il non essere, l’attenzione si rivolge al trattamento dei resti, inoltrandosi nel rapporto che le società intrattengono con la morte.
La vita sociale dei resti, in quanto forma di riappropriazione culturale, si presenta allora come la risposta positiva delle comunità umane alla fine biologica.